Smart City Now: le Comunità Energetiche Rinnovabili saranno il futuro delle nostre città?

Martedì 20 giugno abbiamo avuto il piacere di partecipare all’evento Smart City Now, l’evento dedicato alle città del futuro, concentrandoci sulle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Organizzato dalla Fondazione Cluster Smart Cities & Communities e Innovabilify presso il MIND Milano Innovation District, l’evento è il punto di riferimento per le amministrazioni con uno scopo ben preciso: migliorare la qualità della vita delle città lombarde.

Numerosi i temi trattati nell’arco della giornata: dalle opportunità offerte dal PNRR, ai modi per guidare le nostre città verso la transizione energetica, fino all’applicazione della tecnologia e dell’intelligenza artificiale al servizio di una gestione smart dell’energia.

Insieme ai comuni di Concorezzo e Cernusco sul Naviglio, ENEA ed AssoESCo, ci siamo concentrati sul tema delle comunità energetiche: “un fenomeno transitorio oppure una trasformazione permanente?.

“Le aspettative sulle CER sono molte alte dappertutto. Lo sentiamo dai privati, ai comuni. […] Le CER non sono un impianto, non sono una soluzione, sono un percorso”, è con questa premessa che Vittorio Corsarini, Presidente di AssoESCo apre la tavola rotonda.

Obiettivi di decarbonizzazione dell’Unione Europea, normativa ancora complessa, driver ambientali ed economici alla base di un modello che fa della condivisione dell’energia il proprio pilastro e che coinvolge diversi attori, dai cittadini, ai tecnici, fino ai finanziatori, sempre più attenti ad investire in chiave ESG.

“Le risorse disponibili per un’amministrazione vengono mangiate dai consumi energetici e non possono essere utilizzare per le esigenze dei cittadini che a loro volta vivono la crisi energetica. L’aspettativa è di dare una risposta concreta ad un problema energetico che viviamo. Poi c’è un tema di sostenibilità ambientale. Va fatta cultura sul territorio, sui cittadini, […] per creare una cultura dell’utilizzo dell’energia che ad oggi purtroppo manca molto”, sostiene Mauro Capitanio, Sindaco del Comune di Concorezzo.

Condivisione dell’energia, piuttosto che produzione: è questo il mantra che riduce le distanze tra persone e soggetti pubblici e privati.

La collaborazione dei rapporti territoriali tra comuni e con le aziende del territorio è assolutamente possibile”, aggiunge Daniele Restelli, Sindaco del Comune di Cernusco sul Naviglio. “Nessun amministratore si tirerebbe indietro anche perchè sappiamo che aumentando la scala alcuni tipi d interventi diventano sempre più efficienti”.

Non solo: prima di parlare di produzione e condivisione dell’energia, è necessario intervenire sulle strutture esistenti. “Servono interventi di riqualificazione energetica delle case a bassa efficienza energetica, quindi quelle in classe G e F. Se in Italia lo facciamo solo per i condomini, questa cosa ci porta ad eliminare l’equivalente del consumo del gas che abbiamo importato dalla Russia. La CER è un’entità territoriale limitata e questa limitata energia rinnovabile ha bisogno di essere sufficiente per gli elementi del distretto. È un discorso organico, dove si comincia dalla riqualificazione degli edifici e si aggiungono impianti di produzione energetica, probabilmente fotovoltaici”, conferma l’Ing. Amintore Fusco, CEO di Strutture Energia.

Insieme all’efficientamento energetico, anche la tecnologia ricopre un ruolo chiave nella gestione dei consumi energetici. Se da un lato la domotica può aiutare le persone a gestire in maniera più efficienti le proprie azioni quotidiane e sistemi di monitoraggio possono fornire utili informazioni sui consumi, l’affermazione di nuove tecnologie, come l’idrogeno, espande le possibilità ad una produzione di energia sempre più grande e sostenibile.

“Il condominio non è solo un asset in Italia – lo consideriamo molto così -, ma dobbiamo fare in modo che l’edificio eroghi anche un servizio”. Un servizio a sostegno di una migliore gestione dell’energia.

Si tratta quindi di lavorare di concerto per un futuro in cui faremo tesoro dell’energia. “La comunità energetica è un tassello di una cosa più grande. Non è che si può dubitare se si fa o non si farà: si farà per certo”, sostiene l’Ing. Fusco.

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